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Marcia
trionfale Nuovi ambiziosi obiettivi di
Renzi Il
decreto legislativo che prevedeva il trasferimento immediato del bene in
garanzia alle banche, quando i clienti non ottemperano al pagamento delle
rate, sembrava cosa fatta, invece l'esecutivo si è preso una pausa di
riflessione. Se ne parlerà la settimana prossima. Ci sono almeno alcune
cosette da correggere per evitare che la rivolta in aula alla Camera, diventi
una rivolta popolare di piazza. Quando abbiamo sentito il vice ministro
Zanetti dire che bisognerebbe per lo meno chiarire che le nuove norme non
sono retroattive, ci siamo chiesti se davvero il governo avesse pensato ad un
provvedimento retroattivo. In quel caso non si trattava più di rottamazione,
ma di disprezzo della forma costituzionale in quanto tale, ovvero dello
stesso Stato di diritto. Trascuriamo un giudizio su norme semplici e
automatiche che consentivano di sbattere in mezzo a una strada chi già si
trova in difficoltà, come aveva predisposto il governo. Ma qualche
interrogativo sui valori di solidarietà e la sensibilità sociale dell’esecutivo,
qualcuno lo porrà di sicuro. In compenso è in dirittura d'arrivo il decreto
Sviluppo-Economia, per regolare i rapporti con i fornitori di energia
elettrica. Si tratta di inserire 100 euro di canone nelle bollette. Davvero
una formidabile trovata. Al ministero dello Sviluppo sono convinti che non ci
sarà un rischio di duplicazione del canone. Cambia il fornitore? Nessun
problema, il cliente, si vedrà addebitare le rate corrispondenti al periodo
dal momento in cui ha stipulato il nuovo contratto. Peccato solo che il
direttore gestione tributi delle Entrate, abbia sottolineato che per far
funzionare il sistema occorre conoscere i pagamenti eseguiti con altre
modalità da soggetti che, pur avendo la Tv, non dispongono di contratti
elettrici d’ uso domestico. Ad esempio, per le forniture sopra i 3 Kw non è
rilevato il luogo di residenza. Poi servirebbe una fase di allineamento
anagrafico tra sistemi informativi delle imprese elettriche e Anagrafe
Tributaria e una gestione delle variazioni. Solo in quel momento, l’elenco
dei clienti Rai, verrà trasmesso alle imprese elettriche perché possano
inserirlo nelle bollette. Cosa che significa attendere la costituzione della
nuova Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Si rischia che prima
del giorno in cui si paga il canone Rai, arriva quello del giudizio
universale. Fa sempre piacere che il presidente del consiglio inceda a petto
in fuori verso nuovi ed ambiziosi obiettivi, dispiace solo che Renzi non
sembra quasi accorgersi dei passi falsi seminati sul suo percorso trionfale. Roma, 3
marzo 2016 |
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